In Madagascar nella terra dei baobab

In Madagascar nella terra dei baobab: eccoci quindi in Allée de Baobab uno dei luoghi più noti, nonché simbolo di questo splendido paese.
Sì perché qui trovi ben sette delle otto specie esistenti al mondo. Sei sono endemiche, ossia sono proprio originarie del Madagascar, un’altra è presente nel resto dell’Africa (poi qui riportata dagli Arabi),  l’ottava la si trova solo in Australia. Si dice comunque che le ultime due abbiano avuto origine proprio da semi provenienti dal Madagascar, che milioni di anni fa sono sopravvissuti alle correnti oceaniche e approdati appunto in queste nuove terre.
In generale i baobab possono adattarsi a condizioni climatiche di eccezionale aridità grazie ai loro tronchi dalle grandi circonferenze, che possono infatti anche superare i trenta metri. Il loro legno è poroso quanto una spugna e può quindi immagazzinare una grandissima quantità di acqua.
Camminare in mezzo a questi giganti- soprannominati dai malgasci le radici del cielo– ti dà il senso di entrare in un territorio antico e con un passato memorabile: una volta infatti era solcato da ippopotami, oritteropi, lemuri dalle dimensioni di gorilla, uccelli enormi che non potevano volare, simili agli struzzi sudafricani. Tutti questi animali purtroppo oggi non esistono più. Perché sterminati dall’uomo.

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I baobab sono sopravvissuti anche all’uomo: il loro legno non è infatti adatto né a costruire né a bruciare.
Purtroppo però il futuro di queste piante è tutt’altro che roseo, essendo a rischio di estinzione.
Nei secoli dei secoli erano infatti attorniati da enormi distese di foresta primaria, ora non più. Guarda un po’!
Il problema è che molto difficilmente potranno nascerne di altri: infatti le foreste che una volta li avvolgevano, svolgevano una funzione come di protezione dei loro semi, impedendo ad esempio che venissero dispersi ad oltranza e mangiati dagli zebù. Come avviene oggi.
Dall’altra parte vi sono due specie di baobab la cui riproduzione è affidata a animali che si cibano del loro frutto e che quindi poi ne disperdano i semi sul territorio. Attualmente però non ci sono più creature viventi che svolgano ancora tale funzione.

In natura è tutto collegato e se manca un anello di connessione o come in questo caso, più d’uno, ne va dell’armonia e della sopravvivenza dell’intero ecosistema: del baobab e sui baobab si cibano e vivono una pletora di animali come i lemuri, i pipistrelli, i geki e alcuni uccelli. Se scompaiono, l’intera catena alimentare verrà spezzata e nel breve o nel lungo periodo tutto ciò inciderà sugli equilibri della flora e della fauna di questo mondo.

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